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I proverbi napoletani
I proverbi popolari sono una sorta di "microracconti".
Derivano dalla tradizione orale e popolare-dialettale e hanno acquistato, poi, una forma "colta" soprattutto con il maggior esponente della "lingua letteraria napoletana", Giambattista Basile (Napoli 1566 – Giugliano di Napoli 1632).
Ma già prima della trasposizione letteraria nel "Lo cunto de li cunti" (o "Pentamerone") di Giambattista Basile, il lavoro di fissazione degli antichi detti o proverbi popolari, era cominciato da tempo ed il Basile, ma anche Giulio Cesare Cortese, li ricercavano proprio nella pubblicistica "povera" perché affidata a libri di basso prezzo ma di grande diffusione popolare.
Il proverbio è un vero e proprio "tesoro" della sapienza storica della comunità e infatti i Napoletani di oggi continuano a far ricorso ai detti antichi o ai proverbi, per rafforzare o sintetizzare il proprio pensiero all'interno di un racconto, di un colloquio o per commentare "a caldo" un evento.
Spesso i proverbi sono delle vere e proprie "pillole di filosofia popolare" e hanno una grande efficacia comunicativa.
Proverbi in ordine alfabetico
A li guste d'Ammore fu sempe connemiento lo dolore
(I piaceri d'Amore sono sempre conditi dal dolore)
L'Amore non sempre trova un percorso facile; quando in Amore va tutto bene, c'è sempre qualche elemento di "disturbo" che arreca inquietudine e qualche tormento.
Ammaro chi a soe spese se castica
(Triste chi si punisce a spese sue)
Spesso si compiono delle azioni sbagliate anche consapevolmente e che recheranno danno a sé stessi. Di quest'atteggiamento resta solo l'amarezza postuma delle proprie scelte.
A pazze e a peccerille Dio l'aiuta
(Dio aiuta i pazzi ed i bambini)
: le persone più semplici d'animo o prive di autonomia sono favorite e protette. Questo si usa dire, anche in maniera sarcastica, quando qualcuno riceve una "gratificazione" non troppo meritata.
Bella zita 'nchiazza se marita
(Una bella ragazza si sposa in ogni caso [<<chiazza>> = piazza])
Se una persona è bella d'animo o possiede qualità evidenti, non troverà nessuna difficoltà a trovare la sua giusta collocazione, al di là delle conoscenze o delle "spintarelle". E' un invito ad aver sempre fiducia in sé stessi, senza invidiare gli altri.
Cane no 'mitato a nozze non ce vaa, ca coglie zotte
(Cane non invitato a nozze non ci vada: prende botte)
Se si sa di non essere graditi in un particolare contesto, è meglio non presentarsi perché si rischia di raccogliere solo invettive e trattamenti non graditi, o peggio, di essere scacciato in malo modo!
Chi bene fa sempe bene aspetta
(Chi fa del bene viene sempre ricambiato da altro bene)
Il comportamento di solidarietà e di compassione, per i Napoletani non può non essere ricambiato dal Bene, anche in forme non sempre immediate.
Chi 'ntroppeca e nun cade avanza de cammino
(Chi inciampa senza cadere fa un passo avanti)
Di fronte alle difficoltà della Vita bisogna reagire sapendo che anche un superamento difficoltoso di un ostacolo, comporta comunque un progresso.
Dio manna li vescuotte a chi n'ha diente
(Dio manda i biscotti ha chi non ha i denti)
oppure
'O Pateterno manna 'o ppane a chi non tene li diente
(il Padre Eterno manda il pane a chi non ha denti)
Qui emerge il senso d'invidia: noi che ne abbiamo bisogno e che sapremmo gestirlo al meglio, non riceviamo quanto servirebbe ad aiutarci mentre altri che non sanno neppure come servirsi di un dono, una grazia, una "bontà" o un piacere non richiesti, sono gratificati ed ispirano proprio questo commento!
Dio te guarda de ricco 'mpoveruto e de pezzente quanno è resagliuto
(Dio ti salvi dai ricchi impoveriti e dai miserabili che si sono arricchiti)
Attenzione a chi mastica rancore o invidia repressa! Spesso i capovolgimenti di collocazione sociale generano comportamenti ignobili.
Figlio de la 'midia è l'antecore
(L'invidia genere solo malessere)
"antecore" è quel malessere che prende lo stomaco; quel senso di nausea che permane e non se ne va mai. E' la sensazione di chi rumina invidia e che viene ripagato così dalla sua stessa natura.
Iovaie sempe l'essere cortese
(Ha giovato sempre essere gentile)
In questo detto, emerge la disponibilità ed il rispetto verso il prossimo del popolo napoletano: la cortesia e la gentilezza verso gli altri, porta sempre a qualcosa di buono.
La pena de n'ommo tristo assaie tricare pote, ma non manca maie
(La pena di un uomo assai cattivo può ritardare, ma non manca mai)
Bisogna avere pazienza, perché chi ti ha fatto del male prima o dopo pagherà per quanto di sbagliato ha commesso.
La 'nmidia se stessa smafara
(L'invidia consuma sé stessa)
L'invidia verso chi riesce meglio in qualche cosa o che ha ricevuto un dono fortunato, non si concilia con il proprio benessere e conduce, infine, solo ad una consumazione lenta della stesso sentimento.
Nave che coverna buon pelota, è gran disgrazia quanno tozza a scoglio
(La nave governata da un buon pilota difficilmente sbatte sugli scogli)
E' riferibile soprattutto alla gestione di attività o al buongoverno; se al timone della nave c'è un pilota coscienzioso e qualificato, le cose vanno sempre bene.
Non c'è peo dolore de chi co l'arme propie acciso more
(Non c'è peggior dolore di chi resta ucciso dalle sue stesse armi)
In altri termini: chi è causa del suo mal pianga se stesso, cioè prima di compiere una determinata opera od azione è sempre meglio valutare i possibili effetti.
Non ha lo doce a caro chi provato non ha 'mprimmo l'amaro
(Non è cara la dolcezza a chi non ha provato prima l'amarezza).
Le cose più belle, spesso non si riescono ad apprezzare adeguatamente se prima non si è provata la sensazione di "vuoto" quando queste ci mancano.
Non tardaro mai grazie devine
(La grazia del Cielo non tarda mai)
La Fede e la Speranza popolare trovano spazio in questo detto antico.
Dio è sempre presente nella nostra vita e quando si chiede un intervento divino, questo non tarda ad arrivare se siamo degni di ricevere la grazia invocata. Ma c'è anche un significato opposto e di natura sarcastica: non lo richiedi e ti capitano tutte le cose che meno desideri!
N'ora di buon puorto fa scordare ciento anne de fortuna
(Un'ora di buon ricovero fa dimenticare cento anni di tempeste)
Bisogna guardare sempre con ottimismo alla Vita. Tante amarezze e tante tribolazioni vengono ripagate anche da un solo momento di felicità che riesce a far dimenticare il lato più brutto della propria esistenza.
Nullo male fu mai senza castico
(Non c'è mai stata una cattiva azione senza un castigo)
In questo proverbio i Napoletani dimostrano di confidare sempre nella Giustizia. Se non è quella terrena sicuramente interverrà quella Divina.
Ogne cosa capo ha, chi no accomenza non secoteia
(Ogni cosa ha un suo inizio, chi non inizia non continua)
Bisogna iniziare ad intraprendere le cose, se non si iniziano non potranno mai avere, ovviamente, un seguito. Rinviare al giorno dopo le cose da fare non sempre porta giovamento.
'O pesce fete da la capa
(Il pesce puzza già dalla testa)
Significa che se a governare una comunità o un'azienda c'è un pessimo capo, tutta la restante azienda o comunità non può che risentirne qualitativamente. Ma prima di emanare giudizi su dipendenti o subalterni, bisogna sempre valutare con onestà intellettuale il comportamento di chi è in posizione organizzativa superiore ed ha responsabilità di gestione e di organizzazione.
Passa crapa zoppa, se no trova chi la 'ntoppa
(La capra zoppa passa se non trova chi la ferma)
Si usa dire quando qualcuno tenta di compiere un'azione non corretta e ci riesce se non trova ostacoli sul suo cammino
Pazzo è chi contrasta co le stelle
(E' un pazzo chi vuole lottare contro le stelle)
Si dice di qualcuno che, per presunzione, vuole fare qualcosa di superiore alle sue possibilità e che è destinata fatalmente al fallimento.
Quanno lo malanno vo' venire trase pe le spaccazze de la porta
(Quando un malanno vuol venire, entra dalle fessure della porta)
E' inutile tentare di arginare i malanni: quando devono arrivare trovano tutte le strade per farlo! E' il pacato fatalismo napoletano che si manifesta in questo antico detto
Quanno l'ommo manco se lo penza, le grazie soie chiovelleca lo cielo
(Quando uno meno se lo aspetta, il Cielo fa piovere le sue grazie)
Capita di attendere, anche per anni a volte, la realizzazione di un progetto personale e l'aspettativa lentamente si affievolisce ma ecco che poi, quando ci si è dimenticato di questa cosa, arriva la sua realizzazione: mai disperare e mai desiderare troppo impazientemente!
Se propone l'ommo, Dio dispone
(Se l'uomo propone, Dio dispone)
il detto vuole intendere che spesso ci si propone di compiere un'azione oppure di realizzare un progetto che poi non si riesce a concretizzare per molteplici motivi o perché intervengono impedimenti non previsti.
Storta va deritta vene
(Una cosa storta spesso si raddrizza)
Qui emerge l'ottimismo napoletano; le cose che non hanno una buona riuscita in una maniera, spesso riescono meglio con un'altra maniera o in un contesto diverso.
Vene cchiù 'nt' n'ora che 'ncient'anne
(Ne capitano più in un'ora che in cento anni)
E' quasi una invettiva! Si ha spesso la sensazione che ci capiti tutto addosso nello stesso momento. E nulla si può fare per impedirlo.